Testimoni di Geova e dottrine
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BATTESIMO

Ultimo Aggiornamento: 10/08/2010 20:48
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Città: MONCALIERI
Età: 54
Sesso: Maschile
07/10/2009 18:57

Definizione
Il verbo “battezzare” viene dal greco baptìzein, che significa ‘immergere, sommergere, tuffare’. (Vocabolario greco-italiano di Lorenzo Rocci, Società Editrice Dante Alighieri, 1976, p. 340) Il battesimo cristiano in acqua è un simbolo esteriore della dedicazione completa, incondizionata e senza riserve che il battezzando ha fatto tramite Gesù Cristo a compiere la volontà di Dio. Le Scritture, fra l’altro, parlano anche del battesimo di Giovanni, del battesimo con lo spirito santo e del battesimo col fuoco.
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07/11/2009 20:19

Giovanni Battista fu il primo uomo autorizzato a battezzare altri, e battezzò i Giudei come simbolo di pentimento per i peccati commessi contro la Legge. (Luca 3:3) Il battesimo in acqua, tuttavia, divenne un’esigenza per coloro che accettavano il cristianesimo. Era un modo per dimostrare che si erano pentiti, convertiti e dedicati a Dio. — Matt. 28:19, 20; Atti 22:16.

In quanto al battesimo nello spirito santo, poco prima di ascendere al cielo Gesù promise ai discepoli: “Voi sarete battezzati nello spirito santo fra non molti giorni”. (Atti 1:5, 8) Poco tempo dopo quella promessa fu mantenuta. Lo spirito santo scese su circa 120 discepoli radunati a Gerusalemme in una stanza al piano superiore di una casa allorché Gesù, dal cielo, impartì i suoi primi battesimi nello spirito santo. (Atti 2:1-4, 33) Con quale risultato? I discepoli divennero parte del corpo spirituale di Cristo. Come spiega l’apostolo Paolo, “mediante un solo spirito [furono] tutti battezzati in un solo corpo”. (1 Corinti 12:13) Nello stesso tempo furono unti come futuri re e sacerdoti del celeste Regno di Dio. (Efesini 1:13, 14; 2 Timoteo 2:12; Rivelazione 20:6) Lo spirito santo servì inoltre da suggello iniziale e caparra di quella gloriosa eredità futura, ma non era tutto. — 2 Corinti 1:21, 22.


Ma che dire del promesso battesimo in acqua nel nome del Padre, del Figlio e dello spirito santo? Quei primi discepoli che furono battezzati nello spirito non ricevettero tale battesimo in acqua. Avevano già ricevuto il battesimo in acqua amministrato da Giovanni, e poiché in quel particolare tempo esso era accettevole a Geova, non occorreva che fossero ribattezzati. Ma alla Pentecoste del 33 E.V. una grande folla di anime ricevette in effetti il nuovo battesimo in acqua. Come avvenne questo?

Il battesimo dei 120 nello spirito santo era stato accompagnato da un forte rumore che aveva richiamato l’attenzione delle folle. Queste si stupirono sentendo i discepoli parlare in lingue, cioè in lingue straniere che i presenti potevano capire. L’apostolo Pietro spiegò che questo miracolo era una prova che Gesù, il quale era stato destato dai morti e sedeva ora alla destra di Dio in cielo, aveva versato lo spirito di Dio. Pietro disse ai suoi ascoltatori: “Sappia dunque per certo tutta la casa d’Israele che Dio l’ha fatto Signore e Cristo, questo Gesù che voi avete messo al palo”. Poi concluse con questa esortazione: “Pentitevi, e ciascuno di voi si battezzi nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il gratuito dono dello spirito santo”. Circa 3.000 anime accolsero l’invito. — Atti 2:36, 38, 41.

Si può dire che quelle persone fossero battezzate nel nome (“in riconoscimento” del ruolo) del Padre, del Figlio e dello spirito santo? Sì. Anche se Pietro non disse loro di battezzarsi nel nome del Padre, essi riconoscevano già Geova come Sovrano Signore, dato che erano giudei naturali, membri di una nazione a Lui dedicata. Pietro in effetti disse: ‘Battezzatevi nel nome del Figlio’. Perciò il loro battesimo indicò che riconoscevano Gesù come Signore e Cristo. Erano ora suoi discepoli e accettavano il fatto che da allora in poi il perdono dei peccati si otteneva tramite lui. Infine quel battesimo fu in riconoscimento dello spirito santo, e quelli che vi si sottoposero lo fecero in vista della promessa secondo cui avrebbero ricevuto lo spirito come gratuito dono.

Quelli battezzati in acqua il giorno di Pentecoste del 33 E.V. furono anche battezzati nello spirito, essendo unti quali futuri re e sacerdoti del Regno celeste. Secondo il libro di Rivelazione, questi sono solo 144.000. Perciò quelli battezzati nello spirito santo e infine “suggellati” come eredi del Regno ammontano solo a 144.000. (Rivelazione 7:4; 14:1) Comunque, tutti i nuovi discepoli, a prescindere dalla loro speranza, vengono battezzati in acqua nel nome del Padre, del Figlio e dello spirito santo. (Matteo 28:19, 20) Cosa implica quindi il battesimo nel nome dello spirito santo per tutti i cristiani, siano essi del “piccolo gregge” o delle “altre pecore”? (Luca 12:32; Giovanni 10:16) Prima di rispondere, notiamo alcune attività dello spirito durante l’era cristiana.

Il frutto dello spirito

Un’importante attività dello spirito santo è quella di aiutarci a coltivare una personalità cristiana. È vero che a causa dell’imperfezione non possiamo evitare completamente di peccare. (Romani 7:21-23) Ma quando ci pentiamo sinceramente, Geova ci perdona in base al sacrificio di Cristo. (Matteo 12:31, 32; Romani 7:24, 25; 1 Giovanni 2:1, 2) Oltre a ciò, Geova si aspetta che lottiamo contro le nostre tendenze peccaminose, e lo spirito santo ci aiuta a farlo. “Continuate a camminare secondo lo spirito”, disse Paolo, “e non seguirete nessun desiderio carnale”. (Galati 5:16) Paolo proseguì spiegando che lo spirito può produrre in noi le qualità migliori: “Il frutto dello spirito è amore, gioia, pace, longanimità, benignità, bontà, fede, mitezza, padronanza di sé”. — Galati 5:22, 23.

In che modo lo spirito permette al cristiano di produrre questo frutto? La cosa non avviene automaticamente solo perché siamo cristiani dedicati e battezzati. Dobbiamo impegnarci. Ma se frequentiamo altri cristiani che manifestano queste qualità, se preghiamo Dio perché il suo spirito ci aiuti a coltivare determinate qualità, se evitiamo le cattive compagnie e studiamo la Bibbia per trovare consigli e buoni esempi, allora in noi crescerà il frutto dello spirito. — Proverbi 13:20; 1 Corinti 15:33; Galati 5:24-26; Ebrei 10:24, 25.

I cristiani riconoscono che le Sacre Scritture sono state scritte sotto l’influsso dello spirito santo. Perciò, come i testimoni di Geova precristiani, scavano in esse per trovare la sapienza ispirata dallo spirito. (Proverbi 2:1-9) Le leggono, meditano su di esse e si fanno guidare da esse nella loro vita. (Salmo 1:1-3; 2 Timoteo 3:16) Così sono aiutati dallo spirito a ‘scrutare le cose profonde di Dio’. (1 Corinti 2:10, 13; 3:19) Quella di guidare in tal modo i servitori di Dio è un’importante attività compiuta dallo spirito di Dio nei nostri giorni.

È una cosa molto seria essere battezzati ‘nel nome dello spirito santo’. Ma che benedizioni può recare! Possa il numero di coloro che così si battezzano continuare a crescere. E sia consentito a noi tutti di continuare a tener fede al significato di questo battesimo, mentre ci prodighiamo come schiavi di Geova e continuiamo ad essere “ferventi nello spirito”. — Romani 12:11.

Qual è il risultato del battesimo col fuoco?

Luca 3:16, 17: “Egli [Gesù Cristo] vi battezzerà . . . con fuoco. La sua pala per ventilare è nella sua mano, per pulire completamente la sua aia . . . arderà la pula con fuoco inestinguibile”. (Sarà distrutta in eterno).
Matt. 13:49, 50: “Così sarà al termine del sistema di cose: gli angeli usciranno e separeranno i malvagi di mezzo ai giusti e li getteranno nella fornace ardente”.

Battesimo col fuoco. Quando molti farisei e sadducei vennero da lui per essere battezzati, Giovanni il Battezzatore li chiamò “progenie di vipere”. Parlò della venuta di ‘colui che avrebbe battezzato con spirito santo e con fuoco’. (Mt 3:7, 11; Lu 3:16) Il battesimo col fuoco non è la stessa cosa del battesimo con lo spirito santo. Il battesimo di fuoco non può identificarsi, come dicono alcuni, con le lingue di fuoco scese alla Pentecoste, perché i discepoli non furono immersi nel fuoco. (At 2:3) Giovanni disse agli ascoltatori che sarebbe avvenuta una separazione: il grano sarebbe stato raccolto, dopo di che la pula sarebbe stata bruciata con fuoco inestinguibile. (Mt 3:12) Fece notare che il fuoco non sarebbe stato una benedizione o ricompensa, ma una conseguenza del fatto che ‘l’albero non produceva frutto eccellente’. — Mt 3:10; Lu 3:9.
Usando il fuoco come simbolo di distruzione, Gesù predisse l’esecuzione dei malvagi che sarebbe avvenuta durante la sua presenza: “Nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma piovve dal cielo fuoco e zolfo e li distrusse tutti. La stessa cosa avverrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà rivelato”. (Lu 17:29, 30; Mt 13:49, 50) Altri esempi in cui il fuoco rappresenta non una forza salvifica, ma una forza distruttiva, si trovano in 2 Tessalonicesi 1:8; Giuda 7 e 2 Pietro 3:7, 10.

FONTE:Perspicacia volume 1



L'umorismo è la cintura di salvataggio nel fiume della vita.(Wilhelm Raab)


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10/08/2010 20:48

Battisteri: taciti testimoni di un’usanza perduta

“BATTESIMO per immersione in Duomo”, titolava un giornale francese nel 2001. Eppure nella foto che accompagnava l’articolo si vedeva un convertito al cattolicesimo in piedi in un grande fonte battesimale con l’acqua fino al ginocchio, e un vescovo cattolico che gli versava acqua sul capo. Questa scena, ripetuta in molti luoghi di tutto il mondo, rispecchia la tendenza della Chiesa Cattolica dopo il Concilio Vaticano II a battezzare i nuovi convertiti per immersione parziale. Sorgono però delle domande. Visto che quasi tutti i cattolici sono stati battezzati da neonati con poche gocce d’acqua, quale forma di battesimo corrisponde al modello lasciato da Giovanni Battista e dagli apostoli di Gesù? Come si dovrebbero battezzare oggi i cristiani? La storia dei battisteri aiuterà a rispondere a queste domande.

Origini e significato del battesimo

In origine il battesimo cristiano avveniva per immersione totale. Lo si comprende dall’episodio biblico in cui Filippo battezzò il funzionario etiope. Dopo aver appreso l’identità del Cristo, l’uomo, scorto uno specchio d’acqua, disse: “Ecco dell’acqua, che cosa impedisce che io sia immerso?” (Atti 8:26-39, Cocorda) Qui il termine greco reso “immerso” deriva da baptìzo (da cui l’italiano “battezzare”), che significa “tuffare”, “immergere”. Questo indica un’immersione completa, come evidenzia il fatto che il battesimo sia paragonato a una sepoltura. (Romani 6:4; Colossesi 2:12) È interessante che diversi traduttori francesi della Bibbia (ad esempio Chouraqui e Pernot) chiamano Giovanni il Battezzatore Giovanni l’Immersore. — Vedi la nota in calce a Matteo 3:1 nella Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti.

Nei primissimi secoli del cristianesimo si battezzava per immersione totale ovunque ci fosse abbastanza acqua: nei fiumi, in mare o in bagni privati. Tuttavia, man mano che il numero dei convertiti aumentava, vennero costruiti battisteri in molte località del mondo romano, dalla Dalmazia alla Palestina, dalla Grecia all’Egitto. Uno dei più antichi battisteri finora riportati alla luce si trova in Siria, in riva all’Eufrate, e risale al 230 E.V. circa.

Quando nel IV secolo la fede “cristiana” diventò una religione riconosciuta nell’impero romano, furono milioni quelli che diventarono “cristiani” e dovettero battezzarsi. Per questo vennero costruiti ovunque dei battisteri. Nel VI secolo nella sola Roma ce n’erano circa 25, incluso quello della basilica di S. Giovanni in Laterano. In Gallia ogni diocesi poteva avere il suo battistero, e secondo un’opera di consultazione erano circa 150. Probabilmente nelle campagne ce n’erano altre centinaia, nei pressi di chiesette, sepolcri o monasteri.

Architettura e approvvigionamento idrico

Spesso i battisteri erano edifici circolari o poligonali, attigui o incorporati a una chiesa già esistente. Dagli scavi risulta che si trattava di costruzioni piccole (in genere meno di 200 metri quadrati) ma riccamente adorne di colonnati, marmi, mosaici e affreschi, che a volte rappresentavano scene bibliche. In alcuni, come in quello di Mariana in Corsica, sopra il fonte c’era anche uno sfarzoso baldacchino. Il nome battistero si riferiva pure al fonte stesso, che poteva avere forma quadrata, esagonale, ottagonale, circolare, oblunga o cruciforme. Come è evidente dalla loro ampiezza e profondità, i primi battisteri erano ovviamente destinati al battesimo di adulti. Di solito erano abbastanza grandi da consentire che vi entrassero almeno due persone. Per esempio, a Lione, nella Francia centro-orientale, il fonte battesimale aveva un diametro di oltre tre metri. In molti casi dei gradini, di solito sette, permettevano di scendere nell’acqua.

Per gli architetti l’approvvigionamento idrico costituiva la principale preoccupazione. Molti battisteri, come quello di Nizza, nella Francia meridionale, erano situati presso una sorgente naturale o fra le rovine di bagni termali. Spesso l’acqua era incanalata dentro e fuori del fonte mediante condutture. In altri casi l’acqua piovana veniva portata a mano da una cisterna vicina.

Il battistero di Saint Jean a Poitiers, nella Francia occidentale, costruito verso il 350 E.V., è un bell’esempio di battistero “cristiano” del IV secolo. All’interno di un locale rettangolare con diversi bracci laterali c’era un grande fonte ottagonale con tre gradini. Il fonte battesimale, profondo meno di un metro e mezzo e largo oltre due metri nel punto più ampio, era collegato all’acquedotto che portava l’acqua in città da una vicina sorgente.

Immersione totale o parziale?

In quei battisteri si amministrava il battesimo per immersione totale? Alcuni storici cattolici rispondono di no, sostenendo che il battesimo parziale per aspersione (versando un po’ di acqua sul capo) era già menzionato all’inizio della storia della Chiesa Cattolica. Affermano inoltre che molti fonti battesimali erano profondi meno di un metro, non abbastanza per immergervi un adulto. Un’enciclopedia cattolica dice che a Poitiers “il [sacerdote] celebrante poteva scendere sul terzo gradino senza bagnarsi i piedi”.

Tuttavia, anche opere più tarde attestano che il battesimo per immersione era la norma, poiché vi figura il battezzando con l’acqua fino al petto o persino al collo. (Vedi le illustrazioni sopra.) Era possibile l’immersione totale anche se l’acqua arrivava solo alla vita di un adulto di altezza media? Un’opera di consultazione avanza l’ipotesi che lo scarico dell’acqua potesse essere temporaneamente chiuso affinché il battezzando inginocchiato o rannicchiato potesse essere immerso. Il liturgista cattolico Pierre Jounel, osserva: Il catecumeno “stava in piedi con l’acqua che gli arrivava alla vita. Mettendogli una mano sul capo, il sacerdote o il diacono lo faceva chinare nell’acqua così da essere immerso interamente”.
Sempre più piccoli

In seguito la semplice cerimonia battesimale dei tempi apostolici si trasformò in un rito complesso, con paramenti e gesti speciali, esorcismi, benedizione dell’acqua, recita del credo e unzione. L’immersione parziale era sempre più diffusa. Le dimensioni dei fonti battesimali furono ridotte, in alcuni casi alla metà o meno dell’ampiezza e profondità originali. Per esempio a Cazères, nella Francia meridionale, il fonte originale, profondo oltre un metro, nel VI secolo era ridotto a meno di mezzo metro. Poi, verso il XII secolo, nel mondo cattolico l’immersione parziale scomparve e cedette il posto all’aspersione. Secondo l’accademico francese Pierre Chaunu, questo fu dovuto “all’affermarsi del battesimo dei neonati in paesi dal clima inclemente, dal momento che non era possibile immergere un bambino appena nato nell’acqua fredda”.

Questi sviluppi portarono alla costruzione di battisteri sempre più piccoli. In un saggio sulla storia del battesimo, Frédéric Buhler scrive: “Archeologia, documenti scritti e arti figurative dimostrano che, generalmente parlando, il battesimo passò dall’immersione totale degli adulti nei primi secoli dell’era cristiana all’aspersione dei neonati, con stadi intermedi di immersione parziale degli adulti e immersione totale dei bambini”.

Oggi l’immersione parziale degli adulti sembra sempre più comune, con moderni battisteri più grandi dei precedenti. E in armonia con quella che Buhler ha definito nostalgia dell’immersione, l’odierna liturgia della Chiesa Cattolica raccomanda più che mai il battesimo per immersione totale. Fatto interessante, la Bibbia indica da sempre che il battesimo cristiano va compiuto per immersione totale. [SM=g28002]

Fonte:g 9/07


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